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Le Rosine Salone OFF

Le Rosine Polo artistico e culturale
Via Plana 8/c  – Torino

Inaugura a Torino mercoledì 7 maggio 2025 alle ore 18,30 presso il Polo Le Rosine in Via Plana 8/c

Un Viaggio per la Pace. L’Arte come Riflessione e Rinascita”, mostra a cura di Ermanno Tedeschi  e Vera Pilpoul visibile fino al 7 giugno.

L’esposizione, composta da una trentina di opere che spaziano tra pittura, scultura, fotografia, ricamo, videoarte e disegno, raccontando momenti di dolore e fragilità, ma anche rinascita e trasformazione. Il racconto visivo parte da opere che esprimono dolore e sofferenza (come le sinagoghe abbandonate dell’artista inglese Beverley Jane-Stewart o la drammatica coreografia di Avi Kaiser e Sergio Antonino immortalata dal fotografo Sharon Zindany), per poi evolvere gradualmente verso immagini sempre più luminose, simbolo di pace e speranza (come le ragazzine di Giulia Neri che inneggiano alla leggerezza o la fotografia di Ronit Keret dove le mani di 4 donne  di 4 religioni diverse si stringono). Altre opere descrivono simboli di pace, come l’ulivo di Arie Berkowitz o le pecore di Menashe Kadishman e Smadar Har-ziv, che evocano temi di empatia, memoria collettiva e desiderio di riconciliazione.

“Elemento centrale del progetto – spiega il curatore Ermanno Tedeschi – è il dialogo interculturale. La mostra mette in relazione opere di artisti italiani e stranieri di differenti fedi religiose e che rappresentano un ponte tra culture e visioni diverse, ma accomunate dal desiderio di esprimere un messaggio di pace attraverso la creatività. Gli artisti selezionati – tutti con importanti esperienze espositive a livello nazionale e internazionale – si distinguono per l’impegno e la volontà di valorizzare l’arte come strumento di connessione e comprensione reciproca”.

In un tripudio di colori e mondi fantastici, il visitatore sarà guidato lungo un percorso caleidoscopico di opere realizzate da artisti appartenenti a diverse religioni. Pur non avendo alcuna connotazione politica, la mostra si propone di lanciare un messaggio universale: un mondo senza guerra è possibile. L’obiettivo dell’esposizione è infatti dimostrare che la pace non è semplicemente l’assenza di conflitto, ma un autentico modello di vita, da abbracciare e coltivare per prevenire ogni forma di violenza.

Nei momenti di crisi racconta la curatrice israeliana Vera Pilpoull’arte diventa rifugio e al tempo stesso trampolino verso la speranza, perché dà voce a ciò che spesso è indicibile e permette di ricostruire un senso, anche laddove tutto sembra perduto. È un atto di resistenza interiore, di rigenerazione spirituale, capace di aprire nuove prospettive e di offrire strumenti per comprendere il mondo e se stessi. In questo modo, ogni opera presente in mostra diventa testimonianza di una rinascita: dell’anima, della memoria, della cultura”.

Il video IRAN – ISRAEL di Maya Smira e Samira Hashemi, per esempio, rappresenta, attraverso i corpi delle due artiste – una iraniana e l’altra israeliana – la complessa tensione tra coesistenza e conflitto. Appoggiandosi e spingendosi a vicenda, le due donne esprimono fisicamente la fragile interdipendenza tra individui provenienti da paesi nemici, offrendo una potente metafora della condizione politica e del desiderio di dialogo.

L’opera Esodo è un’opera a 4 mani, dove Abdallah Khaled, artista algerino di cultura islamica, e Tobia Ravà, artista italiano di cultura ebraica, hanno realizzato un’opera dove combinano simboli e parole delle loro rispettive culture, come “salam” e “shalom” (che significano “pace” in arabo ed ebraico), per sottolineare le radici comuni e promuovere la convivenza civile attraverso l’arte.

Le opere di Enrico T. De Paris, caratterizzate da colori vivaci e da una moltitudine di minuscoli personaggi, raccontano in modo originale e potente il tema della migrazione. Più che concentrarsi solo sul dramma e sulle difficoltà legate agli spostamenti forzati, l’artista sceglie di evidenziare un aspetto positivo e costruttivo: il concetto di aiuto reciproco, dimostrando che il legame tra individui e popoli – “se io ti aiuto, tu mi aiuti” – può generare convivenza, resilienza e nuove possibilità di crescita comune.

Le opere saranno esposte negli spazi del Polo Artistico e Culturale dell’Istituto delle Rosine, in Via Plana 8/c a Torino: si tratta di uno spazio prezioso in città, che porta avanti la tradizione di trasmissione della cultura e di sostegno alle donne iniziato della sua fondatrice, Rosa Govone, grazie all’impegno del direttore generale Massimo Striglia e della direttrice artistica Sara D’Amario.

PER INFORMAZIONI:

eventi@lerosine.it